martedì 16 dicembre 2014

LA GUERRA A LUCCA




Apprendiamo e ben volentieri pubblichiamo: 

Venerdì 19 dicembre alle ore 17,30 presso l'auditorium della Fondazione banca del Monte di Lucca verrà presentato il saggio "La guerra a Lucca. Dagli archivi tedeschi del Bundesarchiv Militararchiv di Friburgo al Notizia Lucchese" di Andrea Giannasi e Marco Vignolo Gargini (Tra le righe libri).

giovedì 11 dicembre 2014

E' SOLO UNA QUESTIONE DI... RESISTENZA?




Una giornata qualsiasi, una visitina al Cimitero Comunale per un saluto ai propri cari... e la triste constatazione che la zona dove si trova  il proprio congiunto è ancora delimitata e accessibile solo parzialmente, con non poca difficoltà, a causa di un pezzo del soffitto caduto. La delimitazione non è stata certo messa di recente,  ma nessuna intenzione, a quanto pare, vi è di provvedere a breve alla risistemazione. Uno sguardo verso l'alto basta per constatare come il soffitto sia pericolante e stia per franare giù, con la speranza che non colpisca nessuno.


















       E' molto triste che l'Amministrazione Comunale non abbia cura del proprio cimitero (ma, del resto l'incuria si riscontra in molte altre aree cittadine assai più "vive") ma ancor più grave è che questa zona, così a rischio per la sicurezza di chi vi transita, sia proprio quella dove riposa il Comandante partigiano Manrico "Pippo" Ducceschi.


Ci si preoccupa, insomma, di spendere soldi per agire tempestivamente con il taglio radicale di tutti gli alberi in Piazza della Resistenza, per paura che un rametto possa cadere sopra la testa di un cittadino, ma non ci si preoccupa del pericolo assai più reale e concreto di un soffitto pericolante al Cimitero che coinvolge chi, quella Resistenza, l'ha vissuta sul serio. Quando si dice: paradossi della... vita!


martedì 9 dicembre 2014

VOCI PARTIGIANE


Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:


Edizioni della Sera ha il piacere di segnalare la recente uscita editoriale "Voci partigiane" di Simona Teodori con la prefazione di Teresa Vergalli.

Di seguito tutte le informazioni.






 Voci Partigiane di Simona Teodori,
collana Externa
in libreria da giovedì 20 novembre.

Prefazione di Teresa Vergalli



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Autrice: Simona Teodori
Titolo: Voci Partigiane
Collana: Fuori collana - Externa
Pubblicazione: 20 novembre 2014
Prezzo: € 13,00
Pagine: 130
Formato: 13 x 20
ISBN: 978-88-97139-52-2

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Giorgio Rea
Ufficio Stampa Edizioni della Sera
stampa@edizionidellasera.com
tel. 320.4126622
www.edizionidellasera.com

domenica 12 ottobre 2014

CHIARIMENTI




Dopo il bell'articolo di Luca Cecconi, pubblicato su LA NAZIONE  di oggi, 12 ottobre 2014, abbiamo ricevuto anche la telefonata del Presidente dell'Istituro Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Pistoia, Roberto Barontini, che ha meglio spiegato la sua posizione nonché di aver già fatto, in occasione dell'apposizione della targa, la proposta alla Preside del Liceo "N. Forteguerri" di ulteriori interventi che coinvolgessero anche altre figure di valenti partigiani ex alunni di quel Liceo come lo fu "Pippo".  Vedremo i prossimi sviluppi.

sabato 11 ottobre 2014

DAMNATIO MEMORIAE


Leggiamo su  LA NAZIONE,  Primo Piano Pistoia Montecatini, di giovedì 09 ottobre 2014:

“IERI ALLE 12 all'ingresso del liceo Forteguerri-Vannucci si è svolta una cerimonia durante la quale è stata scoperta la targa in memoria degli studenti del liceo Silvano Fedi, Fabio Fondi, Carlo Giovannelli e Giovanni La Loggia, che si opposero al regime fascista pagandone un caro prezzo: per la loro attività furono condannati a un anno di carcere dal tribunale speciale. Parteciparono tutti attivamente alla Resistenza; Silvano Fedi cadde in combattimento il 29 luglio del 1944. All'iniziativa hanno partecipato il vicesindaco del Comune di Pistoia Daniela Belliti, l'assessore all'istruzione della Provincia Paolo Magnanensi, la dirigente scolastica del liceo Forteguerri-Vannucci Patrizia Belliti, il fratello di Silvano Fedi e i familiari degli studenti vittime della dittatura fascista, il presidente dell'Istituto storico della Resistenza Roberto Barontini e Aldo Bartoli, segretario provinciale dell'Anpi. L'iniziativa, promossa dall'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Pistoia, è stata condivisa dal Comune attraverso il Cudir - Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane del Comune di Pistoia -, dalla Provincia e dall'Anpi provinciale.” 


Di conseguenza diventa doverosa la seguente replica alla Redazione del quotidiano:

Apprendo, dai giornali, dell’apposizione di una targa al Liceo “N. Forteguerri”, per ricordare i partigiani pistoiesi che avevano frequentato detto Liceo e successivamente diventati validi e conosciuti esponenti della lotta partigiana, quali Fedi, La Loggia, Fondi e Giovannelli. Apprendo anche che questa iniziativa, com’è giusto che sia, è stata promossa dall’Istituto Storico che, ancora una volta, non ha perso occasione per tralasciare di includere, nell’evento, Manrico Ducceschi detto “Pippo”, anch’esso allora alunno del Liceo “N. Forteguerri” e in classe proprio con La Loggia e divenuto poi comandante partigiano, così come Fedi, tanto da aver poi, alla morte di quest’ultimo, raccolto nelle sue file molti dei partigiani della XII Zona.

Rattrista la continua presa d’atto di come “Pippo” venga sistematicamente ignorato sia come partigiano che ha dedicato la propria vita alla lotta per la Liberazione, sia come giovane pistoiese, di concezione repubblicana, studente del Liceo “N. Forteguerri”.

Ringrazio pertanto sia l’Istituto Storico per questa ennesima dimostrazione d’affetto verso chi, invece, avrebbe dovuto ricordare e il Sindaco che, nell’occasione della Liberazione di Pistoia, non ha predisposto nemmeno una corona d’alloro da apporre nella via cittadina intitolata a Manrico.

                                                               Laura Poggiani


giovedì 18 settembre 2014

RICORDANDO LA LIBERAZIONE DI BARGA




Il 4-5 ottobre 2014 si ricorda il 70° Anniversario della Liberazione di Barga con un convegno con Anpi Lucca e Istituto Storico della Resistenza. Il programma completo nel volantino più in basso.

Ma cosa successe esattamente in quei giorni? Il racconto dettagliato lo riporta il Vice Comandante della Formazione Lindano Zanchi:

Raggiungemmo Pian di Coreglia poco prima di mezzogiorno e dopo aver consigliato i brasiliani lì attestati a non abbandonare quella loro posizione, insistemmo perché spedissero una o due staffette al loro comando per riprendere i collegamenti. Li salutammo e Tiziano scrisse un biglietto al Maggiore Perejra che noi ci saremmo spostati su Barga per liberarla.

Quando giungemmo a Fornaci di Barga ci venne incontro il Dott. Boni che era del luogo, e che successivamente sarebbe poi divenuto il responsabile per il buon funzionamento del nostro servizio sanitario; da lui avemmo interessanti informazioni che ci abbisognavano e che più ci interessavano, riguardo alla presenza di tedeschi in città, e così stabilimmo un piano minimo da attuare. Ci saremmo spostati fino all’altezza dell’Ospedale di Barga e, se non si fosse incontrata resistenza, ci saremmo fermati per la notte a dormire nelle ville adiacenti. Così infatti avvenne, anche se in realtà ci furono messi a disposizione alloggi, subito al di fuori delle mura urbane.

Non ricordo esattamente se nella tarda serata ci raggiunse una staffetta brasiliana che ci comunicò di attendere i loro reparti per entrare in città, tutti insieme, la mattina seguente. Infatti la mattina presto il comando brasiliano arrivò e concordò con Tiziano l’occupazione della città. Giunti che fummo sotto le mura ci fermamrno perché fu rivolto un invito ai Comandanti di accomodarsi nel palazzo adiacente la Porta della città, che era di proprietà dei Sig.ri Martini, se ben ricordo. Fu la Signora che ci informò che i tedeschi si erano ritirati nella parte della città Nuova, al dilà del fossato. A questo punto fummo noi ad entrare in Barga e quando tutto sembrò tranquillo, anche nel settore delle scuole, cioè in Barga Nuova (oltre il fossato), entrarono anche i brasiliani. Erano quasi in parata, tutti allo scoperto senza la minima prudenza, sorridenti e lieti dell’evento, convinti che non ci fosse più alcun pericolo, malgrado noi ci sforzassimo a richiamarli inutilmente alla prudenza. Di li a poco, in maniera improvvisa ma non inaspettata, iniziò un cannoneggiamento infernale. Morirono dei civili e qualche brasiliano e ci furono feriti sulle prime cannonate. Resisi conto di quanto accadeva cominciammo ad infilare nelle case lì appresso, tutta la truppa, disorientata e smarrita che stava intorno a noi. Fortunatamente, noi partigiani, per miracolo, o forse per reazione allo sgomento dei brasiliani, non perdemmo la testa e ciò servì ad evitare un vero massacro.

Il giorno seguente furono effettuate perlustrazioni abbinate, con i soldati brasiliani e salvo casi sporadici non avvennero scontri di rilievo neppure per quelle pattuglie spintesi fin sotto i colli, e così Barga fu liberata.






venerdì 12 settembre 2014

SUI SENTIERI DELLA MEMORIA




EVENTO storico «Sui sentieri della memoria», in ricordo del 70° anniversario della liberazione della Linea gotica in lucchesia, domani e domenica, organizzata dal Comitato di Brancoli, Aquilea, Poseidone e gruppo Overlord 44. Nella location delle colline, tra i paesi di Aquilea, S.Giusto di Brancoli e Cerasomma, si svolgeranno nei due giorni, manifestazioni e rievocazioni storiche che ricorderanno le gesta che hanno visto protagoniste le truppe alleate. Una speciale occasione per fare passeggiate storiche e ambientali che faranno conoscere e riscopre gli avamposti, i tunnel e le fortificazioni della linea gotica. Domani alle 10.30 visita al Castellaccio di Aquilea e ricostriuzione delle ultime ore di assedio della rocca e alle 12 il pranzo. Alle 18 a Ponte a Moriano parata delle truppe alleate con ospite il veterano Ivan J. Houston della Divisione Buffalo e alle 21.30 ballo con abiti d'epoca alla gelateria Sauro. Domenica alle 9 da Cerasomma, Villa la Dogana, sfilata uomini e mezzi fino a S. Giusto di Brancoli. Alle 13 al Piaggione e alle 15.30 a Cerasomma.  

domenica 31 agosto 2014

70 ANNI DALLA LIBERAZIONE DI PISTOIA





Diamo volentieri spazio all'interessante iniziativa del CAI per ricordare i 70 anni dalla Liberazione di Pistoia:

" IN OCCASIONE del settantesimo anniversario della liberazione di Pistoia, il Club Alpino Italiano di Pistoia organizza per domenica prossima 7 settembre un'escursione lungo gli itinerari della Linea Gotica, attraverso i luoghi dei più aspri combattimenti: le iscrizioni sono già aperte, si chiuderanno venerdì e dovranno essere effettuate presso la sede Cai di via Antonini 7 (apertura: martedì e venerdì dalle 21.15 alle 23; tel. 0573.365582; www.caipistoia.org). L'iniziativa  che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Pistoia, del Comune di Montale e della Provincia di Pistoia, è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione Banche di Pistoia e Vignole-Montagna Pistoiese, e si svolgerà in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Provincia di Pistoia e dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo. AI PARTECIPANTI sarà illustrato il quadro storico generale e la particolare situazione pistoiese di quell'ultimo tragico periodo di guerra, mentre un particolare approfondimento sarà dedicato agli aspetti strategici e militari che riguardarono le vicende belliche di queste zone: durante la camminata, saranno illustrate da un punto di vista tecnico le strutture difensive ancora visibili lungo l'itinerario e saranno fornite dettagliate informazioni circa gli scontri che vi ebbero luogo ed i reparti coinvolti. L'ESCURSIONE è complessivamente di livello medio (classificazione E nella scala di difficoltà del Cai), anche se di una durata non inferiore alle 6 ore effettive di cammino. Il pranzo sarà al sacco. Potranno partecipare anche minori, purché accompagnati dai genitori o da adulti. E' richiesto a tutti un equipaggiamento individuale adeguato ad una normale attività escursionistica su sentieri di montagna. L'iscrizione all'escursione comporterà, per i non soci Cai, il versamento obbligatorio della copertura assicurativa di sette euro, comprensiva anche del soccorso alpino."

(Da LA NAZIONE Cronaca di Pistoia del 31.08.2014)

venerdì 29 agosto 2014

29 AGOSTO 2014: RICORDO DEL GRUPPO VALANGA




Ricorre oggi l'anniversario della battaglia che vide il sacrificio del "Gruppo Valanga".
In località Piglionico, nel Comune di Molazzana (LU), si trova una lapide in ricordo.



il 29 agosto 1944
per la redenzione della patria
diciotto suoi figli
fieri come queste montagne
cadevano combattendo contro il fascista e il tedesco
avendo sulle labbra i nomi sacri
di mamma e di libertà

i giovani delle generazioni avvenire
salgano qua per ritemprare i muscoli
ma più ancora il cuore e la mente
nelle virtù eterne

---

agli eroici partigiani del gruppo "valanga" il partito comunista italiano di lucca nel primo annuale

morti
PUCCETTI LEANDRO da gallicano
BRUNI ETTORE da gaggio di castel.co emilia
RUSTICELLI ALDO da bologna
DAVINI MARIO da s. m. del giudice (lucca)
BUCCI SERGIO da roma
BERGAMINI EDOARDO da bonporto (modena)
SASSI RENZO da castel.vo rangone (modena)
BORSI REMO da malalbergo (bologna)
TOGNOLI FERRUGGIO da malalbergo (bologna)
PIERANTONI WALTER da bologna
CIPRIANI PASQUALE da vergemoli
BERTONI MARIO da alpe di s. antonio (molazzana)
PIERONI LAURO da brucciano (molazzana)
VENTURELLI MARIO da brucciano (molazzana)
BORRO GIOVANNI domic. a sassi (molazzana)
FRANCESCO detto IL NAPOLETANO da albanova (napoli)
PUCCETTI GABRIELE da gallicano
LORENZONI RENATO da anzola d'emilia (bologna)

dispersi
CASINI ALBERTO da scandiano (r. emilia)
OLIVIERI RUBENS da zocca di modena

venerdì 22 agosto 2014

24 AGOSTO 1948: PER NON DIMENTICARE.





Il 24 agosto 1948 Pippo deve recarsi a Roma ma al ritorno ha già preannunciato che denuncerà fatti e circostanze che offuscano l'operato di alcuni gruppi partigiani. Viene rinvenuto  in casa, impiccato con la cintura dei propri pantaloni da alcuni componenti della Formazione a lui molto vicini, il giorno 26,  e inizierà così il mistero relativo alla sua morte.
 
Molte illazioni sono state fatte successivamente a questo proposito ma, anche se la versione ufficiale, ponderata, resterà "suicidio", molti elementi gettano una luce assai diversa su questo misterioso epilogo.






domenica 3 agosto 2014

UN SALUTO A PELLEGRINO





Sia pur con un po' di ritardo, in quanto solo adesso ne apprendiamo la notizia, ci sembra giusto ricordare un componente dell'XI Zona recentemente scomparso.

Da “IL TIRRENO” Cronaca di Pistoia del 25 marzo 2014


"
Addio a Pellegrino Bernardi partigiano della Brigata Pippo


CUTIGLIANO. Si è spento ieri all'alba Pellegrino Bernardi, uno degli ultimi partigiani protagonisti della Resistenza sulla Montagna pistoiese. Meglio conosciuto col nome di battaglia “Pirro”, Pellegrino nacque l’8 giugno 1923, il più giovane di 4 fratelli e 3 sorelle, nel comune di Cutigliano e attualmente risiedeva a Le Regine (Abetone).

I conoscenti facevano fatica a definirlo “anziano”: nonostante i quasi 91 anni, non aveva mai perso la lucidità mentale e lo spirito giovanile, nemmeno dopo l’amputazione chirurgica di una gamba circa un anno fa. Pellegrino aveva combattuto col Regio esercito in Jugoslavia e quando, durante l’occupazione tedesca, fu richiamato nell’esercito della Repubblica sociale nel 1943, decise di darsi alla macchia ed entrò a far parte della celebre “Brigata Pippo” guidata dal comandante Manrico Ducceschi. «Pellegrino era una persona dalla semplicità straordinaria - spiega Daniele Amicarella, giornalista e responsabile dell’associazione Linea Gotica per la Toscana– lo conobbi una ventina di anni fa per un mio lavoro di ricerca. Inizialmente era poco propenso a parlare con me e ricordo con simpatia i nostri incontri quasi clandestini assieme ad altri ex partigiani. È una persona che mi ha dato tanto e il suo racconto fu prezioso per le mie ricostruzioni storiche».


«Si era nascosto in una grotta sopra Pian di Novello – riprende Amicarella - una maestra del paese si offrì di fare la staffetta partigiana per portargli da mangiare. Un giorno Pellegrino si fece male ad un piede e la donna gli procurò del disinfettante, correndo un gran rischio. Fra loro nacque una storia di amore che si interruppe con la fine della guerra. 


Rimasto vedovo, Pellegrino ha riallacciato rapporti con questa signora, ora 94enne, che definiva in modo spiritoso “la mia fidanzata”. Pellegrino era un boscaiolo che si è trovato a vivere questa tragica pagina di storia, eppure la sua vita sarebbe degna di un film. «Il 17 novembre 1944 Pellegrino ed il suo inseparabile compagno Feo (Alfredo Bonacchi) rimasero accerchiati dai tedeschi alla Casa di Francia, sopra Pian degli Ontani – prosegue Amicarella –si rifugiarono in soffitta ed avevano solo 9 colpi nel fucile. Ma i tedeschi, vedendo che erano due ossi troppo duri, decisero di ritararsi»


«Mio nonno - ricorda il nipote Diego Mazzolini - era una persona di gran cuore, sempre disponibile ad aiutare la comunità». Pellegrino lascia i figli Franco e Franca e le loro famiglie. I funerali si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di Pian degli Ontani. 

sabato 26 luglio 2014

C’ERA UNA VOLTA…




C’era una volta un luogo dove si commemorava chi, con la sua Formazione, aveva combattuto contro il nazi-fascismo sulle montagne durante l’ultima guerra. In questo luogo era stato eretto un piccolo monumento che ne ricordava il Comandante,  dove si sono avvicendati storici, gente comune che aveva a cuore la memoria, ex componenti della Formazione o semplici curiosi ma non mancavano mai un picchetto d’onore dell’Ambasciata Americana e un nutrito gruppo di giornalisti, soprattutto di Camp Darby pronti a testimoniare, con foto e articoli, questa manifestazione.

Sono poi successi alcuni fatti che lasciavano quantomeno perplessi: si è preferito portare una bandiera nuova anziché utilizzare quella originale della Formazione evitando di dare la parola a chi la portava, si sono selezionati ad hoc gli interventi storici, gli inviti arrivavano a macchia di leopardo, fino allo scorso anno quando si è preferito tagliare l’intervento di chi con questo Comandante aveva assai più voce in capitolo di tanti altri che erano lì solo per formalità. Quest’anno, com’era prevedibile, non è arrivato alcun invito e nessun contatto vi è stato per un possibile intervento pertanto vogliamo ricordare solo uno tra i vari momenti per noi più denso di significato: http://xoomer.virgilio.it/laurapog/PIPPO/novello2006.htm
e ci dispiace soltanto che quel monumento sia dedicato ad un qualcuno che ormai resta solo, per chi sarà presente domani, un vago nome da ripetere solo perché è indubbiamente assai più conosciuto di qualsiasi persona che porterà lì un qualsivoglia intervento.



sabato 3 maggio 2014

VIDEO SULLA COLONNA DELLA LIBERTA'




Ecco il link al bel video realizzato da Loretta Magrini a testimonianza del passaggio della "Colonna della Libertà" che, partendo da Montecatini Terme, ha raggiunto Piazza Duomo a Pistoia:














domenica 27 aprile 2014

GIORNATA RICCA DI EVENTI A PISTOIA






Davvero interessante l'incontro a Pistoia in occasione della presentazione del libro di Andrea Giannasi sulla FEB che vedeva la presenza anche dell'Ambasciatore del Brasile. La FEB ha partecipato attivamente durante la Seconda Guerra Mondiale alla liberazione dell'Italia ma, come è successo anche per altre circostanze la Storia ha un po' dimenticato questo valoroso contingente.

Nella piazza antistante il Comune ha inoltre avuto luogo l'esposizione degli automezzi in uso algli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale tra cui un vero carro armato.




Sempre nel Palazzo Comunale, nei locali dei magazzini, molto bella anche la Mostra evento "Il Cammino verso al Libertà", esposizione di divise e oggetti della Seconda Guerra Mondiale, che resterà aperta fino al 5 maggio. 




sabato 26 aprile 2014

PISTOIA E LA LINEA GOTICA


 

Diamo volentieri notizia delle iniziative pistoiesi inerenti le celebrazioni del 25 aprile e della costituzione di un importante area espositiva inerente la Linea Gotica.


IERI si è celebrato, come da tradizione, in piazza della Resistenza il sessantanovesimo anniversario della Liberazione dell'Italia con la deposizione della corona e, a seguire, il discorso del sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, che quest'anno ha voluto ricordare l'impegno dei partigiani nella Resistenza e anche l'apporto alla guerra di Liberazione dato, sulle nostre terre, dai militari brasiliani della Feb. Un legame che sarà rinnovato domenica dalla visita dell'ambasciatore Ricardo Neida Tavares. «Il rapporto stretto con la Repubblica brasiliana  ha detto il sindaco  ha fatto sì che il gonfalone di Pistoia porti, dal 1997, la coccarda rossa e blu della medaglia do Pacificador, per i servizi prestati all'esercito brasiliano durante la campagna di Liberazione. A questa si aggiungerà un'altra, alta onorificenza, l'ordine al merito giudiziario militare del Brasile, che sarà conferita alla città il prossimo 5 maggio». Nel suo discorso, inoltre, il sindaco ha ricordato le figure di Alterio Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi che, dal loro confino di Ventotene, intrecciarono i valori antifascisti e resistenziali con l'ideale federalista europeo, spinti dalla speranza per un futuro di pace tra i popoli dell'Europa e del mondo. E ha dunque anche indicato quale, secondo lui, deve essere oggi la sfida da cogliere per non tradire quell'ambiziosissima méta. «Oggi, l'ideale del federalismo europeo, ossia della costituzione degli Stati Uniti d'Europa, di un'unica comunità politica europea fondata sulla tradizione del costituzionalismo dei diritti dell'uomo, sembra aver subito più di una battuta d'arresto  ha spiegato Bertinelli : indebolite le sue radici democratiche dalla mancanza di coraggio di ceti politici nazionali, scettici e conservatori, l'Europa è divenuta il fin troppo facile bersaglio di ogni populismo che, nel contestare, rischia di aggregare un grande consenso che finirebbe per ricondurci in un passato non certo desiderabile. È compito della nuova generazione politica, la mia e la nostra, che ha cominciato a portare il peso delle responsabilità pubbliche in questi tempi così difficili, di costruire istituzioni democratiche sovranazionali nelle quali trovi rappresentanza, come avviene nei singoli Stati, il popolo europeo, al quale deve essere reso possibile partecipare attivamente alle scelte che già oggi incidono sulla vita di ciascuno»."


" GLI ANTICHI Magazzini del palazzo comunale da ieri al 7 maggio ospitano una mostra di materiali e divise della Seconda guerra mondiale dal titolo «Pistoia 1944, il cammino verso la libertà». Quest'ultimo è anche il tema della mostra fotografica delle immagini scattate alla Colonna della Libertà che dal 30 aprile all'11 maggio sarà allestita nell'atrio del palazzo comunale. Sono passati 70 anni, ma le emozioni restano. Emozioni legate ad oggetti che raccontano la quotidianità di un cammino difficile, quando Pistoia come il resto dell'Italia, era diventata un nome qualunque sulle mappe militari, un obiettivo da colpire, una posizione strategica per attaccare la Linea Gotica sulle montagne a nord della città. Ma la storia di Pistoia e del suo territorio non è una storia qualunque, è la nostra storia: per questo è nata l'Associazione Gotica Pistoiese, un sodalizio di appassionati con la finalità di valorizzare la memoria di quei giorni tragici e formidabili, dai quali nasceva la nostra democrazia, un associazione storica, culturale e museale con la finalità di realizzare un'esposizione permanente fruibile da tutti: il museo della Linea Gotica pistoiese. LA MOSTRA pone all'attenzione del visitatore immagini-guida che contestualizzano la storia che ha attraversato Pistoia e il suo territorio. Prima di tutto le incursioni aeree, con l'immagine del bombardamento di Piteccio risalente al 28 aprile 1944 e collegata ad essa quella dei due bambini che si tengono per mano fra le macerie di Maresca, località della montagna colpita il 10 settembre 1944, due giorni dopo la liberazione della nostra città. In mezzo a tanta distruzione si prodigano i vigili del fuoco, immortalati da una rara immagine risalente al primo devastante bombardamento di Pistoia avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 1943. Durante l'occupazione tedesca nascono sulle colline e sulle montagne limitrofe alla città le formazioni partigiane. Il Comitato di liberazione nazionale di Pistoia attraversando mille difficoltà stabilirà i contatti con gli alleati, riuscendo a trasmettere preziose informazioni sulla costruzione della Linea Gotica.Nell'autunno 1944 arrivano a Pistoia, i «prachinas» della Feb (Forca Expedicionaria Brasileira). Pistoia diventa la retrovia del loro fronte, dove verranno allestiti depositi, stazioni radio, ospedale da campo e il cimitero dei caduti. Questi ragazzi lasceranno un ricordo indelebile per la grande generosità dimostrata nei confronti della popolazione prostrata dalla guerra e dalla fame. Non avevano mai visto la neve e affrontarono la Linea Gotica d'inverno pagando a caro prezzo ogni battaglia affrontata e vinta. Il loro sacrario militare è parte integrante parte della nostra città, e nel cuore della nostra città ci sarà sempre il Brasile. Per dare una ulteriore spallata ai tedeschi arroccati sulla Linea Gotica gli americani inviarono sulle nostre montagne gli alpini della 10ª Mountain Division. Erano soldati addestrati sulle montagne del Colorado, sciatori e rocciatori brevettati. Al loro fianco c'erano i soldati afro-americani della 92ª Infantry Division detta «Buffalo», soldati che avevano ricevuto un addestramento di base e che non erano equipaggiati per fare la guerra in montagna, oltretutto nell'esercito che rispecchiava fedelmente la società americana dell'epoca, erano segregati a causa del colore della propria pelle. DOMANI con l'aiuto di tanti appassionati verrà organizzato in piazza del Duomo il più grande raduno di mezzi storici della Seconda guerra mondiale. E' la tappa pistoiese della «colonna della libertà», il celebre raduno itinerante di veicoli militari d'epoca organizzato ogni anno dall'Associazione Gotica Toscana di Scarperia. Il contesto di piazza del Duomo ha un grande significato poiché è legata alla liberazione della città, avvenuta l'8 settembre 1944, quando i carri armati sudafricani entrarono dentro le mura affiancando i partigiani fino a raggiungere la piazza. La gioia della liberazione venne funestata due giorni dopo da un cannoneggiamento tedesco che provocò molte vittime: una di esse, Jone Pacini, era una bambina di appena 5 anni ed è ricordata da una targa posta nell'atrio del palazzo comunale."  
Da LA NAZIONE cronaca di Pistoia del 26 aprile 2014


venerdì 25 aprile 2014

25 APRILE




Abbiamo scelto di trascorrere il nostro 25 aprile a Lucca. Dopo un veloce tour nel centro cittadino dove campeggiava, come intuibile, lo stand dell’ANPI, abbiamo preferito dirigerci direttamente al Museo della Liberazione che, come dicevamo nell’intervento di ieri, avrebbe dovuto essere aperto inizialmente dalle ore 9, poi dalle ore 12. Con una certa perplessità su questi orari ballerini, alle 11.55 eravamo in attesa dell’apertura del Museo e, come noi, molta altra gente che, ci dicono strutture lì vicino, dalla mattina erano in vera e propria processione e andavano via delusi nel constatare come, proprio il 25 aprile, il Museo dedicato alla Liberazione fosse palesemente chiuso, senza né un cartello, né una dicitura che facesse luce su quando avrebbe aperto.

La nostra pazienza viene premiata quando, quasi alla mezza, arrivano i gestori del Museo e aprono la porta. Contenti, entriamo dentro … ma con sorpresa scopriamo che no, il Museo resta chiuso fino al pomeriggio. Questo perché il Prefetto Cagliostro, con il Ministro Giannini al seguito, avrebbe chiesto al Museo di non aprire prima delle 12 salvo poi cambiare idea e dire che forse, non si sa quando, sarebbe capitata magari nel pomeriggio. Dopo qualche esitazione dei gestori e preso atto della molta gente che, come noi, si affacciava lieta di poter finalmente visitare il Museo, alla fine questo apriva  battenti.

Non possiamo che riportare il nostro sconcerto per episodi di questo tipo. Come fa, un Prefetto, il giorno del 25 aprile, a chiedere la non apertura al mattino proprio al Museo della Liberazione? Avrebbe forse fatto analoga richiesta all’ANPI e soprattutto, nel caso, l’ANPI come avrebbe reagito? La cosa ha ancora più dell’assurdo considerando che il Comune è presieduto da una Giunta di Sinistra, da sempre portavoce proprio delle manifestazioni relative alla Resistenza.


Inoltre, se possiamo permetterci di dare dei consigli a chi gestisce questo prezioso Museo, esortiamo ad avere meno esitazioni e rendere invece maggiormente pubbliche le iniziative. Se infatti la gestione del Museo è privata, il Prefetto non può affatto inoltrare richieste sulla maggior o minor apertura dei locali (salvo ovviamente in caso di emergenza) ed anzi, non si capisce come mai il Museo non si attivi per far pagare ai visitatori un biglietto di costo contenuto ma che permetta loro di riprendere almeno le spese di gestione e magari pagare una guida che posa accrescere l’attenzione dei visitatori spiegando i singoli, interessantissimi reperti. Potrebbero inoltre essere lanciate iniziative accattivanti, come una Mostra a tema per una singola data. Tutto questo, forse, convincerebbe l’amministrazione lucchese che e’ davvero vergognoso non collaborare con il Museo della Liberazione, perché la Liberazione che oggi viene ricordata non è quella dei partigiani rossi, non è quella dei comunisti caduti … E’, al contrario, la Festa di tutti gli italiani, anche non ideologizzati, che a suo tempo dettero la vita perché aspiravano a rendere il loro Paese un luogo, appunto, libero da qualsiasi  dittatura, nera o rossa.




giovedì 24 aprile 2014

UNA RESISTENZA... FUORI DAL COMUNE




Accingendoci a dare notizia delle celebrazioni che si terranno per il 25 aprile a Lucca, diamo invece notizia della davvero poco edificante diatriba che ancora investe sia il Comune che il Museo della Liberazione, portavoce di quella parte della Resistenza non "etichettata" politicamente e che, per questo motivo, sembra trovarsi al centro di un vero e proprio ostruzionismo da parte delle autorità locali. Crediamo che il 25 aprile dovrebbe essere una giornata di memoria in ricordo di tutti coloro che hanno dato la vita e le loro energie per rendere l'Italia un Paese libero e democratico, non una giornata per assurdi "braccio di ferro" su quale ideologia politica possa meglio rappresentare questa data. Riportiamo pertanto qui di seguito l'articolo comparso su "LA GAZZETTA DI LUCCA" di oggi. 


Vince la politica, muore il museo


giovedì, 24 aprile 2014, 13:29
di silvia toniolo

“Preferiscono lasciare morire un museo, in nome di un'ideologia politica. Se l'amministrazione non si ravvede, adiremo per vie legali”. Franco Lombardi, coordinatore del museo della Liberazione, si mostra deciso e sciorina una serie di motivazioni, tutte argomentate con documenti scritti, per reclamare la possibilità di rendere più visibile e aperto alla città lo storico museo situato nei locali del primo piano di palazzo Guinigi. 



“Mancano due giorni alla festa della Liberazione e dal comune non ci è ancora arrivata l'autorizzazione per l'apertura. L'anno scorso – spiega Lombardi – l'abbiamo ricevuta un giorno prima e non abbiamo potuto, di conseguenza, pubblicizzare e comunicare la cosa per tempo. Noi quest'anno terremo aperto, con o senza il via libera del comune e mi auguro non abbiano il coraggio di contestare la nostra decisione”.




“Perché non ci hanno già dato l'autorizzazione? A dire il vero non ci hanno ancora dato l'agibilità che ci spetta, secondo la convenzione stipulata con Favilla – sbotta Lombardi – Tra l'altro abbiamo sollecitato l'amministrazione più volte, ma è evidente che sta prendendo tempo perché ci vogliono sotto l'Istituto Storico della Resistenza, a loro questa gestione privata non va giù”.




Lombardi tiene a mostrarsi com'è, con la sua  passione contagiosa per la storia partigiana, un entusiasmo e una determinazione smisurate nel combattere fino in fondo per far risorgere un museo che merita la dovuta attenzione, tanto quanto l'Istituto storico della Resistenza, gestito interamente dal comune.




E a 25 anni di distanza, ancora si contesta il fazzoletto bianco, in bella mostra nella sala di apertura, come per ricacciare quell'ideologia “incriminata” che si pone in contrasto a quella fondata dal Pci di quel tempo: “Secondo l'Associazione nazionale partigiani d'Italia – spiega Lombardi – la Resistenza l'hanno fatta solo i partigiani rossi. E' quel che dice la sinistra, che vuole ignorare il fatto che, come riportano i testi storici e diverse testimonianze –  esistevano gruppi eterogenei”. “Se è per questo che l'amministrazione non vuole darci visibilità? Ne sono convinto. Non accettano il fatto che siamo un gruppo di volontari, non politici, che non chiede nulla agli enti pubblici. Hanno quindi paura che possiamo fare qualcosa in più di loro oscurando e contrastando l'Istituto storico”.




 “Un timore fondato? No, assolutamente. E' una diatriba vecchissima, che ancora oggi si fa sentire, ma noi ci vogliamo opporre a questa politica di contrasto. Il museo è sorto, nel 1951, in contrapposizione alla parte rossa dei partigiani, quindi chi non si riconosceva in quella politica, è uscito dall'Istituto per entrare a far parte di questo museo. Sono cose che appartengono al passato e oggi dovremmo conservarne e valorizzarne l'interesse storico e culturale. Noi non invadiamo il campo dell'Istituto. Al contrario, abbiamo cercato da subito di creare uno spirito di collaborazione che ci hanno sempre respinto”.Forte delle sue convinzioni, Lombardi motiva per filo e per segno i diritti suoi e dell' associazione “Amici del Museo della Liberazione”. E tutte le sue richieste si basano sulla convenzione che l'associazione aveva stipulato e firmato, per mano del presidente Fausto Viola, con l'ex giunta Favilla. Lombardi non si limita a darne un accenno, ma, documenti alla mano, tiene a leggere punto per punto quel che il contratto prevede.




 “Questa convenzione parla chiaro – commenta – l'amministrazione dà in gestione per vent'anni i locali del museo alla nostra associazione e noi, in cambio, concluso tale periodo, dopo averlo gestito e arricchito di un patrimonio storico che è quasi interamente di mia proprietà, lasciamo tutto  al comune. E parliamo di un investimento di decine di migliaia di euro”. Le clausole del contratto prevedono semplicemente che la gestione  sia interamente privata e che al comune non si chiedano soldi, mentre alcuni compiti tra cui quello di archivio, spettano al comune, anche se l'assessore alla cultura Alda Fratello non ne vuol sapere e si appella all'analisi semantica delle parole. Lo ha fatto qualche giorno fa in una lettera inviata alla stampa: Che cosa vuole dire “gestione”? Vuole dire che l’associazione ha il compito di catalogare, repertare, gestire tutto il materiale che vi si trova.




Contattata telefonicamente, l'assessore Fratello  si è dimostrata, come al solito, sulle sue, flemmatica e senza alcuna volontà di  esternare le sue ragioni -perlomeno in nome della dea trasparenza – di fronte ad alcune domande dirette.




Perché non ha ancora autorizzato l'apertura del museo della Liberazione per il 25 aprile?




E' già autorizzata.


E' sicura? All'associazione che gestisce il museo non risulta.



Può darsi, d'altra parte dovrebbe essere il gabinetto del sindaco ad occuparsene.




Abbiamo letto i punti della convenzione firmata con Favilla. Se non potete revocarla non potete fare altro che dare l'agibilità. Perché questo ritardo?




Siamo in fase interlocutoria. Tutte e due le parti preferiscono tenere un profilo basso per superare elementi di dissenso.




Scusi, ma qual è l'altra parte? Con l'associazione abbiamo già parlato.




Preferisco, le ripeto, stare in silenzio su questa questione per non creare ulteriori difficoltà nella possibilità di trovare una soluzione di riconciliazione. 




Quindi lei ha intenzione di collaborare e incentivare lo sviluppo del museo della Liberazione?


Che domande, certo.