domenica 6 marzo 2022

UNA GIORNATA STORICA


Quando un evento è atteso da tanto tempo, che riguarda qualcuno che non è più fisicamente tra noi, come nel caso di Pippo, certe coincidenze non possono essere casuali, anche se, in un altro contesto, lo sarebbero certamente. Così mi è subito apparso assai curioso, e di buon augurio, quando, uscendo di casa per recarmi alla cerimonia indetta dal Comune per il riconoscimento di Pippo come "Cittadino Illustre", ho trovato, appoggiata sulla cassetta della posta... una bandiera italiana! Caduta da chissà dove, di proprietà di chissà chi, caduta in terra per chissà quale motivo, forse il forte vento, quella bandiera stava lì, quasi ad aspettarmi, come un misterioso messaggio, per chi crede a queste cose ed io ovviamente ci credo, di chi, protagonista della mattinata che di lì a poco si andava a svolgere, sembrava confermare la sua presenza metafisica e la sua soddisfazione per questo riconoscimento atteso da sempre. 

Poi è arrivato l'evento, la conoscenza anche con i discendenti di Vincenzo Nardi, detto "Guido", di cui mi ricordo molto bene avendolo conosciuto quando, spesso, arrivava a casa a trovare mia nonna e insieme parlavano di mio zio. Un'amicizia, tra mia nonna e Vincenzo, che si protrasse fino a quando mia nonna morì e che, non appena Vincenzo divenne Presidente della Provincia, si concretizzò in una medaglia per mio zio, con le parole di Vincenzo, quasi a scusarsi: "Purtroppo non ho potuto ottenere di più. Purtroppo Manrico ha avuto la sfortuna di non morire in un'azione di guerra..." ben sapendo, come lo sapeva mia nonna, che in realtà i riconoscimenti per Pippo, come il successivo tentativo di calarlo nell'oblìo perpetuo della memoria storica di una città prima e della Nazione poi era riconducibile esclusivamente alla decisione di Pippo di non schierarsi politicamente con nessuno.

Adesso, grazie al Consigliere Comunale Giampaolo Pagliai, promotore dell'iniziativa, sottoscritta poi però trasversalmeente da tutte le parti politiche, si è potuto ottenere questo bellissimo, doppio risultato: il Comandatnte dell'XI Zona e quello della XII riconosciuti "Cittadini Illustri" del Comune di Pistoia. Poco importa se poi nei discorsi dell'ANPI locale veniva puntualizzato che Pippo era meno conosciuto di Fedi, che la sua formazione era costituita da "un manipolo di persone" solo successivamente inquadrate nell'esercito americano. A riequilibrare il tutto, anche riguardo la voluta omissione dell'importante ricostruzione documentale del libro dedicato a Manrico sulle circostanze che poi ne decretarono la morte, è arrivata puntuale la Presidente dell'ATVL Simonetta Simonetti, che ancora ringrazio per la sua preziosa e affettuosa presenza.

Certo, il Consigliere Pagliai ha notato come ancora una volta, dopo ben 70 anni, una certa area politica, seppur invitata, avesse declinato. Ma non importa. Importa solo che il 5 marzo 2022 la città di Pistoia, nella veste del Sindaco e della rappresentaza dei suoi Consiglieri, abbia dato un grande abbraccio a uomini che hanno dato la loro vita affinché fossimo liberi e democratici e la lettura di Pagliai delle parole dell'Ordine del Giorno dell'8 marzo 1945 di Pippo, così attuali e quasi profetiche, ha saputo parlare al cuore di tutti. 

Ci lasciamo quindi alle spalle la delusione per la mancata medaglia al Valor Militare negata dallo Stato Italiano con motivazioni ridicole e guardiamo avanti, al riconoscimento di una Comunità al valore di due suoi concittadini. Però, se abbiamo esaurito ogni parola per ringraziare Pistoia per questo evento, appare ancora più grande il divario con citta' quali Lucca, dove Pippo ha vissuto alcuni anni e vi è morto, Barga e Bagni di Lucca, dove il Nostro ha diretto valorose azioni di guerra e, nel ultimo caso, addirittura vi era fisicamente col suo comando. In quelle città tutto tace, nessuna celebrazione per il centenario della sua nascita, nessuna targa a Lucca a ricordare dove è morto. Già, ma stiamo parlando di una città, Lucca, che ha preferito chiudere il bellissimo Museo della Liberazione senza muovere un dito. In fondo, quel Museo, era stato allestito da un Patriota dell'XI Zona, Carlo Gabrielli Rosi, ossia di un appartenente a quel "manipolo di persone" che certe associazioni sono ancora convinte di descrivere così per sminuirne l'importanza. Ma, malgrado quelle associazioni, Pippo e la sua Formazione adesso sono ancora più presenti e vivi che mai, recuperando finalmente il posto che spetta loro nella memoria storica collettiva e sconfiggendo così i nemici che, dopo quelli reali della guerra, hanno cercato di riscrivere la Storia a modo loro nel dopoguerra.

Laura Poggiani