lunedì 28 maggio 2012

LA RAGAZZA DI BUBE


E' scomparsa in questi giorni l'ispiratrice del romanzo di Carlo Cassola "La Ragazza di Bube". La ricordiamo così:

"Si ricorda la patriota Nada
MONTECARLO. Un ricordo a nome di tutta Montecarlo in memoria della scomparsa Nada Giorgi, venuta a mancare all'età di 85 anni lo scorso 24 maggio per una polmonite e un insufficienza renale all'ospedale di Ponte a Naccheri a Firenze.
Fiorentina di Pontassieve, celebre patriota che durante l'ultima guerra rischiò la vita per proteggere e dare asilo ai partigiani feriti e che, innamorata di "Bube", nome di battaglia del partigiano ribelle di Volterra, ispirò Carlo Cassola con il celebre romanzo "La ragazza di Bube".
Un grande libro, che non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca di casa, vincitore del premio Strega nel 1960.
Di enorme successo poi la trasposizione sul grande schermo. Il regista Luigi Comencini firmò nel 1963 l'omonimo film che vedeva il ruolo della protagonista interpretato da Claudia Cardinale.
Nel consiglio di domani sera l'amministrazione comunale ricorderà ufficialmente la partigiana che ispirò il grande autore della letteratura del Novecento italiano Carlo Cassola, vissuto nella ultima fase della sua vita a Montecarlo.
Oggi Cassola è sepolto nel cimitero comunale di Vivinaia.
Dopo il ricordo di Nada, il consiglio comunale invierà alla famiglie le condoglianze della comunità montecarlese."

Da "IL TIRRENO", cronaca di Lucca, del 27 maggio 2012




domenica 20 maggio 2012

SOTTO TIRO


Si segnala volentieri quanto segue:

"NELL'ORRIBILE estate del 1944, in una città stremata e divisa in due dal fronte, segnata dagli efferati crimini nazisti compiuti contro civili inermi, occupa un posto tristemente noto nella memoria l'eccidio del 2 agosto in San Biagio a Cisanello che causò 23 mortì su una popolazione, in quel quartiere, di poco più di 400 anime. A ricostruire in maniera puntigliosa fatti e protagonisti è Alessandro Spinelli nel volume «Sotto tiro: San Biagio in Cisanello estate 1944, un eccidio dimenticato» (Felici editore, 15 euro). Un libro per capire e ricordare nel quale l'autore esamina anche il contesto più generale della guerra e del passaggio del fronte a Pisa, offrendo poi una cronaca dettagliata (andando a ritrovare i luoghi esatti della tragedia, la canonica, la chiesa, casa Sbrana, pur in un quartiere che oggi ha perso molto del volto e della fisionomia di allora) di quanto accaduto in quelle maledette ore. Il volume  arricchito anche dalla riproduzione di numerose foto e documenti d'epoca  riporta anche fatti e dettagli nuovi, cita fonti e testimonianze inedite. Il risultato è un affresco drammaticamente realistico della calda e afosa estate del 1944 quando, per più di 40 giorni, due eserciti si fronteggiarono sulle sponde dell'Arno in una guerra totale che non risparmiò nessuno. In quella follia San Biagio pagò un prezzo altissimo, ma di quella tragedia collettiva  si legge nella premessa  rischia oggi di rimanere ben poco: due lapidi piene di nomi a guardia di un ricordo sempre più sbiadito, del quale il libro di Spinelli torna a definire con chiarezza i contorni."

Da "LA NAZIONE" di Pisa del 20.05.2012



sabato 5 maggio 2012

QUALCHE PRECISAZIONE


Pochi ricordano che il Comandante Manrico “Pippo” Ducceschi negli anni subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale presiedette la Commissione Disciplina dell’ANPI di Lucca svolgendo numerose indagini su figure di sedicenti partigiani e fatti della guerra. Giunge pertanto quantomeno curiosa, in questo contesto, l’ultima esternazione del Cav. Lilio Giannecchini su “IL TIRRENO” di Lucca del 3 maggio 2012, in cui dichiara: “Quanto poi all'Anpi è bene che la Sotgiu sappia che io stesso ho contribuito in modo determinante a creare a Lucca la struttura, dando loro una sede.  Sembra quasi dalle sue dichiarazioni che precedentemente al suo arrivo a Lucca negli anni ’80 l’ANPI di Lucca neanche esistesse.
Continua inoltre a sorprendere quando il Nostro afferma: “Vorrei chiedere se sia a conoscenza dell'esistenza in vita di un vero capo partigiano combattente, vice-comandate della Brigata Oreste -Divisione Pinan Cichero -, che salvò le infrastrutture portuali e logistiche di Genova dalla distruzione programmata dai nazifascisti. Sono io, Lilio Giannecchini, detto Toscano, che trattai personalmente col generale Von Meinhold la resa di un'intera Divisione tedesca, e questo dopo aver combattuto sulle montagne liguri per oltre un anno e mezzo, dormendo all'addiaccio e sfidando la morte continuamente. Nel suo curriculum vitae però gli manca di  menzionare la vicenda, da lui stesso vantata, circa la fucilazione di 80 (?) prigionieri tedeschi (?)… Evidentemente, data la veneranda età, si tratta certamente di una svista ed allora noi prontamente ricordiamo l’eroico beau geste:
 
http://manricoducceschi.blogspot.it/2011/08/beau-geste.html