Troviamo una notizia che non possiamo ignorare in quanto, come nel caso di “Pippo”, vi è una nipote che si sta occupando della memoria del suo parente, comandante partigiano morto anch’esso in circostanze misteriose.
Da “IL TIRRENO” cronaca di Massa-Carrara del 22 aprile 2012:
“… Dante "Facio" Castellucci, il partigiano ucciso in circostanze mai chiarite ad Adelano di Zeri il 22 luglio 1944.
Qualche mese fa, la nipote di Facio mostrò un certificato di morte che retrodaterebbe la morte alla sera prima, circostanza che porterebbe a propendere per la tesi del complotto "amico".
Ieri si è tornato a parlare di Facio grazie ad una lettera inviata dal sindaco di Sant'Agata d'Esaro, il comune nativo di Facio, Luca Branda che riapre la ferita parlando di un uccisione a "seguito di una vicenda ancora oggi avvolta da misteri e, forse, occultamenti. Facio non era un ragazzo qualunque. Facio - scrive nella sua lettera il sindaco del Comune di Sant’Agata d’Esaro - era quel Partigiano che, da subito, divenne complementare a quella che fu una tra le più importanti "bande" partigiane della Resistenza italiana, la "banda Cervi", instaurando anche un rapporto di amicizia fraterna con Aldo Cervi».
La lettera torna a puntare il dito sui tentativi maldestri di nascondere la verità sulla morte di Facio: «Male faremmo, naturalmente, a nasconderci dietro una visione propagandistica - scrive il sindaco della cittadina calabrese - negando gli errori, in alcuni casi le vicende oscure, avvenuti anche durante quello straordinario periodo, come peraltro in qualsiasi fase della storia dell'umanità».”
Chi vuole saperne di più sulla figura di “Facio” può leggere quanto scrive di lui Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Dante_Castellucci
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