domenica 26 agosto 2018

IL GRANDE ABBRACCIO A PIPPO



 
La partenza non sembrava vertere, almeno sotto il profilo atmosferico, al meglio: allerta arancione per pioggia che, in effetti, in pianura cadeva ed era caduta assai copiosa. Ma si sa, certe “divine” difficoltà a volte servono solo per mettere alla prova chi non è molto motivato e così, inaspettatamente, mentre in pianura pioveva … in montagna ci accoglieva un bel sole! Un piccolo paradiso inaspettato che sembrava salutare la giornata che di lì a poco avrebbe contrassegnato un grande fiume di emozioni.
La bella aula messa a disposizione dalla Forestale, dotata di videoproiettore e microfoni, attendeva i relatori e il coordinatore ma soprattutto di lì a poco è arrivato il pubblico. Tanto pubblico, così tanto che in breve l’aula, sia pur capiente, non poteva fare a meno di ospitare gente in piedi, lungo la scala ma malgrado ciò assai decisa ad assistere all’evento.
Presenti, oltre ai rappresentati delle Forze dell’Ordine, anche gli Alpini, di cui Pippo faceva parte, e, per le autorità, il Sindaco di Abetone-Cutigliano, Comune ospitante, di S. Marcello-Piteglio, da dove la famiglia di Manrico proveniva, e la rappresentanza del Comune di Pistoia, dove Manrico ha vissuto. E’ stato proprio Giampaolo Pagliai a fare il primo intervento non convenzionale, dettato da ciò che poi avrebbe caratterizzato di lì a poco la giornata: cuore e passione. E il suo intervento fornisce un ottimo gancio a quello che poi sarà l’intervento clou del Convegno: quello del prof. Umberto Sereni. Non un classico intervento cattedratico e nozionistico, ma un intervento, appunto, che parte anch’esso dal cuore e dalla passione: Pippo era stato intervistato dal padre del Sereni e questo sottile file rouge porta il Sereni a sottolineare quello che in effetti sinora è stato: una vergognosa, scientifica, dimenticanza di chi, come Pippo, ha donato anima e cuore per la vittoria della democrazia e la lettura proprio delle parole dello stesso Pippo nell’ormai famoso “Ordine del Giorno” ( http://xoomer.virgilio.it/laurapog/PIPPO/odg08031945p1d3.htm ), mostra quanto, a distanza di 70 anni, quel Comandante partigiano che in così tanti hanno tentato di cancellare dalla memoria storica delle persone aveva invece previsto. Si iniziano a squarciare i veli del silenzio, si leggono parole che risuonano come pietre miliari nella Storia di oggi, che partono non da un politico per altri politici, non da un Partito o da un affiliato ad esso, ma da un Uomo che ha sacrificato tutto se stesso per metterlo a disposizione degli altri, senza guardare alla loro estrazione sociale, alle loro idee politiche, alla loro importanza, ma esclusivamente al loro valore morale, alla loro rettitudine, alla loro purezza d’animo e che è stato, per questo, osteggiato perché considerato “pericoloso” dalla mentalità dilagante dell’epoca ma che probabilmente, con quelle caratteristiche che osteggiavano fino alla morte la disonestà, la corruzione morale e materiale, la  piaggeria per convenienza, sarebbe stato odiato anche adesso.
Interventi applauditissimi, che appassionano e praticamente incantano i presenti che seguono ogni parola. Alla fine il filmato mostrato, perché, come si prevedeva, l’emozione avrebbe prevalso sulle parole ed era meglio mostrare immagini legate tra loro da parole volte a far riflettere e al contempo a dare una veloce idea della storia di questo incredibile personaggio, è stato solo la felice conclusione della bella mattinata.
A noi resterà la certezza che la grande battaglia di Pippo, non solo contro il nemico di allora, ma soprattutto contro l’ostilità e la cancellazione dalla memoria di ognuno, Pippo l’abbia vinta e a 70 anni dalla sua scomparsa, oggi era lì, con tutti noi, in quel tiepido raggio di sole che ostinatamente, contro ogni previsione meteo, faceva capolino dalla finestra nella sala e salutava così il mondo e chi, dopo così tanto tempo, ancora parlava di lui con tanta passione ma anche chi, ieri, era silenziosamente venuto a deporre un mazzo di fiori alla porta dell’abitazione di Lucca dove era morto e salutarlo così, senza ostentazione, ma ancora una volta con il cuore.
 







Nessun commento:

Posta un commento