domenica 9 giugno 2013

PELLEGRINO BERNARDI "PIRRO"


Da LA NAZIONE di Pistoia del 9 giugno 2013:

"HA COMPIUTO 90 anni un personaggio abetonese conosciuto da tutti, Pellegrino Bernardi. Anche se recentemente ha subito una importante operazione chirurgica Pellegrino non ha perso il suo spirito di sempre: d'altra parte la sua vita potrebbe essere un romanzo. Nato nel 1923 viene richiamato nel Regio Esercito e inviato in Jugoslavia da dove torna avventurosamente all'indomani dell'armistizio. Con l'occupazione tedesca matura la sua scelta di campo e diventa partigiano raggiungendo la formazione del mitico comandante Pippo (Manrico Ducceschi) assumendo il nome di battaglia «Pirro». Il 17 novembre 1944 insieme al suo compagno inseparabile Alfredo Bonacchi detto «Feo» resta accerchiato dai tedeschi a Casa di Francia nei pressi di Pian degli Ontani: dopo aver quasi finito le munizioni riescono a sfuggire guadagnandosi un diploma di benemerenza da parte della 5ª Armata Usa. ALLA FINE della guerra torna al suo mestiere di boscaiolo e trascorre la sua vita dedicato al lavoro e alla famiglia, senza però mai dimenticare di essere presente alle commemorazioni ed ai ritrovi coi suoi vecchi compagni d'armi. «Un giorno andai a trovarlo e lo intervistai: non ci crederete ma la nostra intervista è diventata un'amicizia speciale; il suo aiuto per la ricostruzione storica del periodo bellico è stato fondamentale per me», dice Daniele Amicarella, responsabile della delegazione toscana dell'associazione Linea Gotica - Officina della Memoria. «NELLA NOSTRA rappresentazione del diorama vivente della Linea Gotica tenutasi recentemente a Fiumalbo abbiamo un attore che interpreta il partigiano Pirro' e racconta gli episodi del fronte dell'Abetone». «MA LA COSA più incredibile  aggiunge Daniele Amicarella  è stata quando Pellegrino ha conosciuto il suo ex-nemico Alessandro Motroni da Mantova: accadde quando stavo scrivendo il libro Quelli della San Marco - sul fronte dell'Abetone' pubblicato dalla casa editrice Mursia nel 2005. Alessandro era uno di loro, uno della Repubblica Sociale. Eppure hanno avuto un dialogo, un confronto sfociato in una amicizia che dura tuttora. Una lezione di vita indimenticabile». Pellegrino ha così festeggiato con familiari e amici e fra le telefonate di auguri c'è stata anche quella del suo ex-nemico.

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