domenica 9 giugno 2013

IL PROCESSO ALLA BANDA CARITA'



Come è noto, poco prima della sua morte, il Comandante Pippo era stato a Firenze e doveva testimoniare sull'operato molto sportivo di alcuni partigiani. Alla luce di questa premessa appare molto interessante l'articolo pubblicato da LA NAZIONE di Lucca del 9 giugno 2013:

"E' UNA di quelle brutte pagine di storia che vorremmo cancellare e che ha visto Lucca protagonista in modo indiretto. Come era già capitato per altri giudizi di grande rilevanza nazionale, la città fu scelta come sede del processo alla terribile "Banda Carità" che niente aveva a che vedere con le opere pie e che, invece, aveva imperversato a Firenze prima e poi a Padova, dopo la costituzione della Repubblica di Salò. Proprio nel periodo più cruento della guerra mondiale, la necessità del ricostituito regime fascista di ricompattare le forze, dette origine a Reparti di Servizi Speciali che a Firenze furono ribattezzati «Banda Carità», che si contraddistinse per i suoi metodi barbari con cui usava estorcere le confessioni alle sue vittime, che prima di essere passati per le armi venivano torturati. Il processo ebbe un primo pronunciamento a Padova nell'immediato dopoguerra dove furono comminate diverse condanne a morte ed ergastoli ma quello che avrebbe, invece, dovuto svolgersi a Firenze fu spostato a Lucca per motivi di opportunità e sicurezza. Solo il 23 aprile 1951 presso la Corte d'Assise di Lucca furono processati 204 imputati, quasi tutti i componenti della Banda, tranne il capo e qualche latitante. Fu un processo veloce, che riportò la città all'attenzione delle cronache nazionali, suscitando sconcerto e indignazione nella cittadinanza per i crimini commessi dagli imputati, ma il clima politico era già cambiato e la guerra era ormai un ricordo. In un paese che stava riprendendosi velocemente, il perdono e la voglia di cancellare quei delitti orrendi, alleggerirono il peso delle responsabilità degli imputati che se la cavarono solo con pochi ergastoli, tante assoluzioni e qualche condanna a trent'anni per gli oltre ottanta capi di imputazione che erano stati attribuiti. E se Lucca ebbe la fortuna di essere risparmiata dalle atrocità della Banda, dovette comunque sopportare altre pene peggiori e pagare un bilancio molto pesante alla guerra. Paolo Bottari

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