Quest'anno ricorrono i 100 anni dalla nascita di Manrico "Pippo" Ducceschi. Quale occasione migliore, allora, per ricordarlo nella Sala Maggiore del Comune della sua città, Pistoia, dove visse e studiò prima di spostarsi in Lucchesia? La giornata piovosa e un po' freddina è diventata, in quella sala, all'improvviso, un caldo abbraccio capace di illuminare, con il sole dell'affetto e dell'interesse, quei momenti.
Sono innanzi tutto doverosi i ringraziamenti rivolti al Sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che ha concesso l'utilizzo della splendida Sala dell'antico Palazzo di Giano, e del rappresentante del Centro Studi "P. Calamandrei", Giampaolo Pagliai, che hanno permesso questa bella giornata. Una giornata dove, come avrebbe voluto Pippo, non si doveva schierarsi per un'associazione partigiana o un'altra perché l'Associazione Volontari della Libertà, col suo gonfalone, era accanto all'ANPI ed ambedue le associazioni erano rappresentate dai relativi Presidenti, ossia Simonetta Simonetti per l'ATVL, e Aldo Bartoli per l'ANPI Pistoia ma graditissima ospite era anche la Vice Presidente dell'ANPI, nonché esponente dell'ANPI Montagna, ossia Rita Monari. A questo punto però diventa pressante il confronto con l'analogo evento tenutosi a Lucca lo scorso 7 dicembre 2019: in quell'occasione, invece, c'era un grande assente, l'ANPI di Lucca che, evidentemente, ancora non riesce a sottrarsi a logiche che ormai, dopo 70 anni, dovrebbero essere superate.
Ma torniamo alla giornata di oggi. Dopo l'apertura di Giampaolo Pagliai sono intervenuti: il Sindaco Alessandro Tomasi, il Consigliere Regionale Marco Niccolai, che ha portato la graditissima proposta di un nuovo incontro stavolta a Firenze, poi Simonetta Simonetti, Andrea Giannasi, Aldo Bartoli e infine l'autrice del libro su "Pippo", ossia Laura Poggiani. Pubblico attento e interessato e, soprattutto, ben due classi del Liceo "N. Forteguerri", come un collegamento temporale ideale tra il passato, caratterizzato dalla classe di "Pippo", e le nuove generazioni che potranno diventare un domani persone anch'esse realizzate, mostrando la stessa lungimiranza e soprattutto amicizia che legò in quei duri anni alcuni compagni di classe divisi dagli eventi ma uniti negli ideali.
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