giovedì 28 aprile 2011

Anche "LA NAZIONE" parla di "Pippo"

Da "LA NAZIONE" del 24.04.2011:

"Il professor Umberto Sereni, docente di storia contemporanea all'Università di Udine, nel corso della presentazione del libro di Giorgio Petracchi «Al tempo che Berta filava», dedicato alle vicende della Resistenza tra le province di Lucca e Pistoia, ha proposto il conferimento della medaglia d'oro al valor militare alla memoria di Manrico Ducceschi, il mitico comandante «Pippo» delle formazioni partigiane che, nella seconda guerra mondiale, parteciparono alla Liberazione d'Italia dall'occupazione tedesca.La proposta del professor Sereni è stata subito raccolta dal presidente della Provincia, Stefano Baccelli, il quale, sottolinea l'attualità del messaggio di Manrico Ducceschi in questo 150° anniversario dell'Unità d'Italia: «Il comandante Pippo  ha detto Baccelli  che non a caso scelse come nome di battaglia lo stesso pseudonimo usato da Giuseppe Mazzini, ispirò la sua azione di combattente per la libertà a un concetto di patria di evidente ascendenza risorgimentale: un'idea di nazione fondata su libertà e democrazia, su un forte senso dello Stato e delle istituzioni. Ecco perché mi farò anch'io promotore del conferimento della medaglia d'oro al valor militare a Manrico Ducceschi»"

mercoledì 27 aprile 2011

Diamo a “Pippo” la medaglia d’oro al valor militare

La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
Ha organizzato, lo scorso 21 aprile, la presentazione
della nuova edizione ampliata del volume
Al tempo che Berta filava
Una storia italiana 1943-1948
di Giorgio Petracchi
presso l’Auditorium «Vincenzo da Massa Carrara» a Lucca.
Sono intervenuti::ntervengono
Arturo Lattanzi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
Stefano Baccelli, Presidente della Provincia di Lucca
Giorgio Petracchi, Docente delle relazioni internazionali, Università di Udine
Umberto Sereni, Docente di storia contemporanea, Università di Udine.

A seguito di questa conferenza ecco quanto scrive” il Tirreno”  in data 24.04.2011:

Diamo a “Pippo” la medaglia d’oro al valor militare

 LUCCA. Conferimento della medaglia d’oro al valor militare alla memoria di Manrico Ducceschi, il mitico comandante “Pippo” delle formazioni partigiane che, nella Seconda guerra mondiale, parteciparono alla Liberazione d’Italia dall’occupazione tedesca.
 È la richiesta avanzata dal professor Umberto Sereni, docente di storia contemporanea all’Università di Udine, nel corso della presentazione del libro di Giorgio Petracchi “Al tempo che Berta filava”, dedicato alle vicende della Resistenza tra le province di Lucca e Pistoia.
 Gli Stati Uniti, alla fine della guerra, insignirono il comandante “Pippo” della “Bronze Star Medal”, ma per lui non ci fu alcun riconoscimento né da parte delle organizzazioni partigiane, né da parte dello Stato Italiano. Soltanto Lucca, città dove visse e morì a soli 28 anni, lo ha ricordato intitolandogli una via a S. Angelo in Campo. Di qui la proposta del professor Sereni, subito raccolta dal presidente della Provincia Stefano Baccelli.
 Il 25 aprile, 66º anniversario della Liberazione, dopo la Mess alle 9,30 in San Michele, in Cortile degli Svizzeri ci saranno gli interventi di Gianluca Fulvetti del consiglio direttivo dell’Istituto Storico della Resistenza, del sindaco Mauro Favilla, del presidente della Provincia Stefano Baccelli, di Didala Ghilarducci del consiglio direttivo mdell’Istituto storico della Resistenza e il saluto di Walter Ramacciotti presidente della Federazione italiana delle associazioni partigiane. Seguirà la deposizione di una corona al monumento ai Caduti in piazza XX Settembre.
 Intanto, a margine delle celebrazioni scoppia una polemica. Bruno Rossi, del comitato per la difesa dlel’Istituto storico, fa notare (con una lettera a Baccelli e a Favilla) che nel «programma per il 66º anniversario della Liberazione non compare fra le personalità invitate Lilio Giannecchini, capo partigiano della Brigata Oreste, direttore (sia pur irregolarmente e illegittimamente contestato), dell’“Istituto storico della Resistenza”, uno dei superstiti partigiani combattenti e l’unico ad aver svolto funzioni di comando».
 Rossi chiede che si rimedi con urgenza alla lacuna.