In questi giorni, dobbiamo ammettere, le soddisfazioni non sono mancate: prima la recensione di TVL Pistoia riguardo la presentazione del libro "Aneddoti & ricette di Nonna Matilde", costellato di ricordi dell'infanzia vissuta con Matilde, la mamma del Comandante Pippo. Poi ieri l'emozionante pomeriggio dove, oltre alla presentazione del libro su Manrico, si è molto parlato dell'importanza di mantenere la memoria.
Una sola nota stonata che ci tocca da vicino: aver saputo della chiusura definitiva a Lucca del Museo della Liberazione. A questo Museo eravamo particolarmente affezionati perché fu allestito con grande amore da un uomo della formazione dell'XI Zona Patrioti, il prof. Carlo Gabrielli Rosi, che ci chiese personalmente di catalogare in modalità fotografica tutto il materiale ivi inserito, cosa che puntualmente facemmo e di cui tuttora disponiamo le immagini che, nell'intenzione di Rosi, avrebbero dovuto costituire un catalogo da mettere on line affinché tutti potessero avere un'idea dello splendido museo che aveva allestito con tanta cura e amore. Un Museo che percorreva il periodo storico che partiva dalla I Guerra Mondiale fino al dopoguerra e che era piuttosto anticonvenzionale, in quanto conteneva libri storici, foto, persino la terra dei luoghi dove erano avvenute le stragi naziste quali Marzabotto o Sant'Anna.
A suo tempo, quando il Comune di Lucca ventilava proprio di voler chiudere questo piccolo angolo, peraltro visitatissimo, di Lucca, interessammo i giornali e l'allora Assessore con delega ai musei rassicurò che non sarebbe mai successo. http://www.manricoducceschi.it/PIPPO/viewtopic.php?p=284&sid=0054f153f7d2325d1f6229509d7322d2 Invece ora il Museo è chiuso. E chi ne ha voluto la chiusura? No, non chissà quale corrente fascista o di destra, nemmeno i cittadini che, al contrario, hanno manifestato numerosi affinché riaprisse.
Ad ogni modo ieri si è verificata una doppia festa della parte sana della città: dentro i locali, la presentazione, che ha degnamente ricordato il valore, oltre che di Pippo, di alcuni suoi concittadini, primo fra tutti proprio Carlo Gabrielli Rosi a cui si vuol intitolare una scuola, proposta che appoggiamo pienamente, e, all'esterno, le Sardine, che manifestavano pacificamente con canti e coesione apartitica.
E' questo che avrebbe voluto Pippo, è questo per cui hanno combattuto i nostri antenati: unire, non dividere, ricordare, non dimenticare chi non ci piace perché non ci piace. Mentre un gruppetto di persone che, magari fregiandosi del potere che una forte associazione ha, sta solo cercando ancora una volta, di mettere il bavaglio alla Storia, comportandosi peggio di coloro che a parole sostiene di combattere.
W Pippo e i valori educativi che ancora ci tramanda, W la Storia, W l'Italia e speriamo che Giustizia sia resa riaprendo il Museo che, al suo interno, contiene la bandiera originale dell'XI Zona, bandiera che Rosi voleva donarci ma che, in accordo con la figlia, decidemmo di lasciare nel luogo dove tutti la potessero vedere e ancora onorare: il Museo della Liberazione, Museo purtroppo adesso indebitamente chiuso.
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