mercoledì 28 novembre 2018

PIPPO E IL LXII BTG. ALPINI DI TARQUINIA






Non sappiamo molto del periodo da alpino di Manrico Ducceschi, però sappiamo che il 23 marzo 1943 Manrico fu trasferito al deposito 5° Reggimento Alpini per il successivo avviamento al LXII° Btg d'Istruzione (Disp. N° 352 504/43 del 17-3-43 del Min. Guerra). Quindi successivamente destinato al Comando del 62° btg. istruzione a Tarquinia dove giunse  il 27 marzo 1943.

Al momento dell'armistizio, come molti altri, decise di tornarsene a casa in Toscana dove poi organizzò la sua formazione partigiana, l’XI Zona Patrioti.

E’ interessante però conoscere un po’ meglio quello che fu, tutto sommato, un Battaglione per certi versi un po’ misterioso e poco in evidenza storicamente. A tal fine è possibile leggere l’interessante articolo sul LXII al seguente link sul sito dell’Associazione Nazionale Alpini:






sabato 15 settembre 2018

INCONTRO A LUCCA SULLA FIGURA DI MANRICO “PIPPO” DUCCESCHI IL COMANDANTE DELL’XI ZONA PATRIOTI




Dopo l'incontro di stasera, dei ringraziamenti sono doverosi. Innanzi tutto un grazie ad Andrea Giannasi per aver organizzato, con le altre associazioni e il Comune di Lucca, la serata dedicata a Pippo. Un grazie alla partecipazione del Comune di Pistoia nelle vesti del suo rappresentante, Giampaolo Pagliai, il cui intervento è stato accolto, come prevedibile, con molto interesse e una certa sorpresa. Ma soprattutto un grazie a coloro che hanno ricordato con semplicità la figura di Pippo per averlo conosciuto o averne avuto comunque testimonianze dirette da chi, conosciutolo, aveva avuto modo di raccontare aneddoti importanti quanto curiosi.

Avremmo preferito dare a quest'ultima tipologia di interventi un maggior spazio... e assai meno a chi invece ha preferito esordire con un "il mio sarà un intervento politico", perché, se si parla di Pippo, si deve essere coscienti che la politica, intesa come aggancio ai partiti, resta fuori. Pippo era apartitico e non esitava ad allontanare chi cercava in tutti i modi di far entrare la politica tra i suoi uomini. Ci dispiace quindi che, oltre a parlare di politica laddove di politica non si sarebbe davvero dovuto parlare per rispetto al personaggio, si sia automaticamente "rubato" del tempo prezioso a chi, invece, voleva solo parlare di Pippo, della sua umanità, del suo saper stare accanto ai suoi uomini.

Ma ad ogni modo resta la sempre sorprendente constatazione che, dopo 70 anni, siamo ancora lì, a spendere un pomeriggio a parlare di lui, sentendolo tra noi come un amico, un fratello, un uomo che soffre o gioisce con noi e soprattutto finalmente è consapevole che, forse, è iniziata una nuova fase: quella che si lascia l'oblio del suo nome alle spalle e rende pienamente la sua figura a tutti coloro che, semplicemente, avranno voglia di ascoltare la sua storia.



 




lunedì 27 agosto 2018

ALCUNI INTERVENTI DEL CONVEGNO


Ecco gli interventi più salienti del Convegno tenutosi a La Pianaccina di Pian di Novello il 26 agosto 2018.



Intervento Giampaolo Pagliai:







Intervento prof. Umberto Sereni:







IL NOSTRO VIDEO


Avevamo promesso una sorpresa durante il Convegno di ieri a La Pianaccina di Pian di Novello (PT) e questo è il nostro regalo: un video che ben sintetizza la storia del Comandante Pippo.



GIUSTO UN PAIO DI RISPOSTE DOVUTE



Ieri, durante il bell’incontro, c’e’ stato anche chi quell’incontro ha tentato, vanamente, di disturbarlo. Saremmo passati oltre se non fosse che gli argomenti, sia pur espressi in modalità assai confusa, non avessero platealmente obbligato gli astanti ad ascoltare ignorando persino le voci corali che ingiungevano di lasciare il posto agli interventi altrui.

Allora, pur non entrando nel merito più del dovuto, ci appare legittima una veloce replica. Come sa perfettamente chi ci segue da tempo, l’organizzazione a cui appartiene il soggetto di cui si parla ha sempre impedito in passato alla legittima nipote di Pippo di dire qualsiasi cosa agli intervenuti, fosse anche un semplice saluto. L’organizzazione di cui si parla, come ha anche ricordato ieri, ha rifatto la bandiera dell’XI Zona, con caratteri d’oro, che facesse bell’esposizione di sé.. perché quella vera, attualmente in consegna al Museo della Liberazione di Lucca, che ha l’asta spezzata da un colpo di fucile durante una battaglia che la vedeva protagonista su un campanile, appariva poca cosa e lasciava cosi’ passare il concetto che la verita’ di una bandiera deve essere nascosta dalla patinatura di una verità fittizia di un’altra che sarà anche più bella ma che niente ha a che fare con la realtà di cui si sta parlando.

Inoltre la giornata di ieri era dedicata ai 70 anni dalla scomparsa di Pippo e, non me ne vogliano gli altri, non all’XI Zona, che saranno comunque ricordati in altri momenti e in altre sedi il prossimo mese.

Ma soprattutto vorremmo ricordare che Pippo era apartitico e rifuggiva proprio da quell’apparato che questo disturbatore invece menzionava con orgoglio: il partito, le organizzazioni sindacali, le gerarchie.

Cogliamo  invece l’occasione, ancora una volta, per ringraziare la fantastica organizzazione di ANPI Montagna, peraltro più che legittimata ad organizzare questo evento in zona di sua competenza, che ha permesso lo svolgimento di un ottimo momento di studio e approfondimento con grande professionalità…professionalita’ che dovrebbe imparare, a nostro avviso, anche chi si riempie la bocca con la parola “democrazia” e poi impedisce agli altri di parlare, prima come ieri.


domenica 26 agosto 2018

IL GRANDE ABBRACCIO A PIPPO



 
La partenza non sembrava vertere, almeno sotto il profilo atmosferico, al meglio: allerta arancione per pioggia che, in effetti, in pianura cadeva ed era caduta assai copiosa. Ma si sa, certe “divine” difficoltà a volte servono solo per mettere alla prova chi non è molto motivato e così, inaspettatamente, mentre in pianura pioveva … in montagna ci accoglieva un bel sole! Un piccolo paradiso inaspettato che sembrava salutare la giornata che di lì a poco avrebbe contrassegnato un grande fiume di emozioni.
La bella aula messa a disposizione dalla Forestale, dotata di videoproiettore e microfoni, attendeva i relatori e il coordinatore ma soprattutto di lì a poco è arrivato il pubblico. Tanto pubblico, così tanto che in breve l’aula, sia pur capiente, non poteva fare a meno di ospitare gente in piedi, lungo la scala ma malgrado ciò assai decisa ad assistere all’evento.
Presenti, oltre ai rappresentati delle Forze dell’Ordine, anche gli Alpini, di cui Pippo faceva parte, e, per le autorità, il Sindaco di Abetone-Cutigliano, Comune ospitante, di S. Marcello-Piteglio, da dove la famiglia di Manrico proveniva, e la rappresentanza del Comune di Pistoia, dove Manrico ha vissuto. E’ stato proprio Giampaolo Pagliai a fare il primo intervento non convenzionale, dettato da ciò che poi avrebbe caratterizzato di lì a poco la giornata: cuore e passione. E il suo intervento fornisce un ottimo gancio a quello che poi sarà l’intervento clou del Convegno: quello del prof. Umberto Sereni. Non un classico intervento cattedratico e nozionistico, ma un intervento, appunto, che parte anch’esso dal cuore e dalla passione: Pippo era stato intervistato dal padre del Sereni e questo sottile file rouge porta il Sereni a sottolineare quello che in effetti sinora è stato: una vergognosa, scientifica, dimenticanza di chi, come Pippo, ha donato anima e cuore per la vittoria della democrazia e la lettura proprio delle parole dello stesso Pippo nell’ormai famoso “Ordine del Giorno” ( http://xoomer.virgilio.it/laurapog/PIPPO/odg08031945p1d3.htm ), mostra quanto, a distanza di 70 anni, quel Comandante partigiano che in così tanti hanno tentato di cancellare dalla memoria storica delle persone aveva invece previsto. Si iniziano a squarciare i veli del silenzio, si leggono parole che risuonano come pietre miliari nella Storia di oggi, che partono non da un politico per altri politici, non da un Partito o da un affiliato ad esso, ma da un Uomo che ha sacrificato tutto se stesso per metterlo a disposizione degli altri, senza guardare alla loro estrazione sociale, alle loro idee politiche, alla loro importanza, ma esclusivamente al loro valore morale, alla loro rettitudine, alla loro purezza d’animo e che è stato, per questo, osteggiato perché considerato “pericoloso” dalla mentalità dilagante dell’epoca ma che probabilmente, con quelle caratteristiche che osteggiavano fino alla morte la disonestà, la corruzione morale e materiale, la  piaggeria per convenienza, sarebbe stato odiato anche adesso.
Interventi applauditissimi, che appassionano e praticamente incantano i presenti che seguono ogni parola. Alla fine il filmato mostrato, perché, come si prevedeva, l’emozione avrebbe prevalso sulle parole ed era meglio mostrare immagini legate tra loro da parole volte a far riflettere e al contempo a dare una veloce idea della storia di questo incredibile personaggio, è stato solo la felice conclusione della bella mattinata.
A noi resterà la certezza che la grande battaglia di Pippo, non solo contro il nemico di allora, ma soprattutto contro l’ostilità e la cancellazione dalla memoria di ognuno, Pippo l’abbia vinta e a 70 anni dalla sua scomparsa, oggi era lì, con tutti noi, in quel tiepido raggio di sole che ostinatamente, contro ogni previsione meteo, faceva capolino dalla finestra nella sala e salutava così il mondo e chi, dopo così tanto tempo, ancora parlava di lui con tanta passione ma anche chi, ieri, era silenziosamente venuto a deporre un mazzo di fiori alla porta dell’abitazione di Lucca dove era morto e salutarlo così, senza ostentazione, ma ancora una volta con il cuore.