Da LA NAZIONE cronaca di Pisa del 19.10.2013:
" «SONO molto contento che quell'assassino sia stato condannato». E' stato questo il commento dell'unico superstite della strage di Cefalonia, il pisano Libero Cosci. Così quest'uomo, oggi di 93 anni, ha avuto giustizia dopo settant'anni di attesa. Il suo commento è giunto alla notizia della condanna all'ergastolo per Alfred Stork , il militare tedesco, novantenne, accusato di aver partecipato alla fucilazione di «almeno 117 ufficiali italiani» a Cefalonia, nel settembre 1943. Purtroppo una condanna giunta a scoppio troppo ritardato e in contumacia. Cosci era sergente maggiore e come gli altri suoi commilitoni venne mitragliato dai tedeschi ma scampò alla morte. «RESTAI VIVO racconta perché rimasi per otto ore sotto ai cadaveri dei miei compagni». Quando i militari tedeschi finalmente si allontanarono dopo aver finito gli agonizzanti con un colpo di revolver alla testa, riuscì a raggiungere una casa di abitanti dell'isola che gli prestarono aiuto e lo nascosero. La scorsa settimana Libero Cosci è partito da San Frediano a Settimo ed è tornato a Cefalonia, ha rivisto i luoghi della tragedia della Acqui, la Casetta Rossa dove i Gebirsgjager di Stork massacrarono gli ufficiali. Ha rivisto anche lo stesso luogo dove spararono a lui, un mare di ricordi amari che ancora oggi a 70 anni da quell'eccidio gli fanno venire gli incubi di notte. «La condanna all'ergastolo è giusta, meno male che è arrivata: io ho il dovere di tenere viva la memoria dei miei commilitoni, di tenere fede, rispettare quelle urla tra gli spari e i pianti: io devo ricordare e raccontare. Chi vive racconti'». LA VICENDA umana di Libero Cosci non finì a Cefalonia: fu poi prigioniero dei tedeschi in continente per finire con i partigiani in Montenegro, con altri drammi, altri lutti e tragedie. «I titini provarono a fucilarmi per tre volte, ma mi salvò un mio amico dicendo che ero reduce da Cefalonia, solo che lui invece cadde sotto al piombo dei partigiani jugoslavi dopo avermi salvato. Meno male che l'hanno condannato, quell'assassino dice ancora . La decisione del Tribunale militare mi sembra giusta per la storia chiude emozionato continuate a parlare di noi, non dimenticateci, anche quando fisicamente non ci saremo più»."