sabato 19 ottobre 2013

UN INTERESSANTE DATABASE



Segnaliamo la costituzione di un interessante archivio digitale per la ricerca di persone scomparse durante le ultime 2 guerre mondiali. E' sufficiente, infatti, avere a disposizione un computer e andare all'indirizzo


Una volta entrati nel sito, si procede con la scelta della regione e della provincia di origine del familiare disperso che si sta cercando. Qui sono infatti classificati tutti i morti sepolti in luoghi lontani dall'Italia, ma dei quali si conosce il luogo e la data di nascita. Si tratta di un robustissimo database compilato da Roberto Zamboni, un veronese che intrapresa una ricerca di alcuni suoi parenti caduti in guerra ha poi voluto condividere il copioso materiale raccolto con la comunità e per questo ha ricevuto moltissimi riconoscimenti. 

SENTENZA SU CEFALONIA


Da LA NAZIONE cronaca di Pisa del 19.10.2013:

" «SONO molto contento che quell'assassino sia stato condannato». E' stato questo il commento dell'unico superstite della strage di Cefalonia, il pisano Libero Cosci. Così quest'uomo, oggi di 93 anni, ha avuto giustizia dopo settant'anni di attesa. Il suo commento è giunto alla notizia della condanna all'ergastolo per Alfred Stork , il militare tedesco, novantenne, accusato di aver partecipato alla fucilazione di «almeno 117 ufficiali italiani» a Cefalonia, nel settembre 1943. Purtroppo una condanna giunta a scoppio troppo ritardato e in contumacia. Cosci era sergente maggiore e come gli altri suoi commilitoni venne mitragliato dai tedeschi ma scampò alla morte. «RESTAI VIVO  racconta  perché rimasi per otto ore sotto ai cadaveri dei miei compagni». Quando i militari tedeschi finalmente si allontanarono dopo aver finito gli agonizzanti con un colpo di revolver alla testa, riuscì a raggiungere una casa di abitanti dell'isola che gli prestarono aiuto e lo nascosero. La scorsa settimana Libero Cosci è partito da San Frediano a Settimo ed è tornato a Cefalonia, ha rivisto i luoghi della tragedia della Acqui, la Casetta Rossa dove i Gebirsgjager di Stork massacrarono gli ufficiali. Ha rivisto anche lo stesso luogo dove spararono a lui, un mare di ricordi amari che ancora oggi a 70 anni da quell'eccidio gli fanno venire gli incubi di notte. «La condanna all'ergastolo è giusta, meno male che è arrivata: io ho il dovere di tenere viva la memoria dei miei commilitoni, di tenere fede, rispettare quelle urla tra gli spari e i pianti: io devo ricordare e raccontare. Chi vive racconti'». LA VICENDA umana di Libero Cosci non finì a Cefalonia: fu poi prigioniero dei tedeschi in continente per finire con i partigiani in Montenegro, con altri drammi, altri lutti e tragedie. «I titini provarono a fucilarmi per tre volte, ma mi salvò un mio amico dicendo che ero reduce da Cefalonia, solo che lui invece cadde sotto al piombo dei partigiani jugoslavi dopo avermi salvato. Meno male che l'hanno condannato, quell'assassino  dice ancora . La decisione del Tribunale militare mi sembra giusta per la storia  chiude emozionato  continuate a parlare di noi, non dimenticateci, anche quando fisicamente non ci saremo più»."

giovedì 17 ottobre 2013

NEL SEGNO DEL TRICOLORE

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo: