«ESISTE tuttavia il fondato motivo e la preoccupazione che la casa natale di Silvano Fedi, dove il partigiano pistoiese nacque nel 1920, possa essere perduta come memoria storica della comunità locale». L'allarme è lanciato dall'associazione Proteo, da cui si esprime preoccupazione per le sorti dello stabile. L'immobile, villetta con ampio giardino, è ubicata nell'attuale via Martino Bianchi, un tempo via del Villino, per lunghi anni residenza ed ambulatorio medico del fratello di Silvano, il dottor Filiberto Fedi il cui unico figlio, omonimo dello zio, medaglia d'argento al valor militare, ha ereditato la villetta alla morte del padre. «PER UNA SERIE di complesse vicende che vedono interessati il giudice tutelare del tribunale di Pistoia, il Comune di Pistoia, il servizio di assistenza sociale ed il proprietario, il rischio che il bene immobile venga posto sul mercato è abbastanza reale e concreto sostiene il presidente Proteo, Fabrizio Carraresi . Una situazione che merita di essere chiarita non solo per gli interessi legittimi del signor Fedi, ma anche come contributo informativo e conoscitivo alla collettività sul destino di un luogo simbolico della nostra memoria locale». L'associazione culturale Proteo prende spunto da questa situazione per avanzare una proposta ed un progetto precisi e cioè di prendere in considerazione la possibilità, una volta chiarita la volontà delle parti ed il profilo giuridico della vicenda, di ospitare nell'immobile in questione un centro-studi-archivio sulla resistenza a Pistoia, a intitolare a Silvano Fedi. Le finalità prevalenti del progetto potrebbero rintracciarsi nella promozione di attività di studio e di ricerca sulla figura di Silvano Fedi, vittima di un agguato tedesco a Vinacciano il 29 luglio 1944, sui temi della seconda guerra mondiale e sulla Resistenza nella sua dimensione locale.
(Da LA NAZIONE di Pistoia del 04.08.2013)
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