Da "LA NAZIONE" di Lucca del 29 gennaio 2012:
"UNA LUNGA, interminabile, striscia di sangue, orrore e dolore fu la triste eredità lasciataci dagli ultimi mesi di permanenza dell'esercito nazifascista sul nostro territorio alla fine della seconda guerra mondiale. Nei giorni in cui tutti sono chiamati a ricordare quell'assurdo sterminio di ebrei e civili, parlano da soli i numeri di quei giorni che hanno accompagnato la liberazione di Lucca e che fanno della nostra provincia, una delle più colpite a livello nazionale. Non c'è una località che non pianga un proprio caduto per la libertà o che non sia stata teatro di esecuzioni sommarie. Civili, uomini e donne, bambini e anziani, partigiani e religiosi, tutti uniti da un unico tragico destino. Una catena di delitti atroci, stragi, fucilazioni e ogni sorta di sofferenza inflitta ad una popolazione inerme e che si consumò in due momenti: tra agosto e settembre, fino alla liberazione della città di Lucca e della costa versiliese e poi da ottobre all'aprile successivo, per le popolazioni delle nostre montagne. Una conta solo parziale che idealmente inizia dal 4 agosto del 1944, tristemente noto per l'esecuzione di Don Aldo Mei. Poi, come in una via crucis, i 69 rastrellati sui monti Pisani, uccisi l'11 agosto a piccoli gruppi: 8 a Massacciuccoli, 13 a Balbano, 38 alla Sassaia di Piano di Conca, 12 sul Monte di Quiesa e dieci nei dintorni di Nozzano. Il 12 agosto è il giorno della mattanza di S.Anna di Stazzema compiuta dalle SS di Walter Reder ai danni di 560 civili. Una data tragica in cui muoiono altri 14 a Valdicastello, 11 a Pietrasanta e 12 a Mulina di Stazzema. Il 16 agosto sono arrestati a Lunata 11 civili, compresi due parroci, che vengono uccisi tra il 29 agosto e il 10 settembre, tra Filettole e Massa. Ma il triste conteggio prosegue con sette trucidati a S.Maria a Colle il 22 agosto e due uccisi il 24 a S.Maria del Giudice, poi altri cinque ragazzi e due donne uccise, il giorno dopo, a Orto di Donna. Il 26 agosto, due trucidati dalle SS a Pescaglia mentre il 27 agosto sono passati per le armi 37 civili a Filettole e altri 25, due giorni dopo, a Ripafratta. Lucca è quasi libera ma, il 2 settembre, altre tre persone sono uccise a Balbano, undici a Villa Minutoli a Massaciuccoli e altre dodici a Compignano. Nella notte, invece, l'irruzione dei tedeschi nella Certosa di Farneta, l'arresto di civili e certosini che poi, in 44, saranno passati per le armi nei giorni seguenti tra la località Pioppeti sul Montemagno, Nocchi e Massa. Una liberazione costata tante vite umane e che in Garfagnana, nei mesi successivi, fece salire ulteriormente questo bilancio tragico di morte e che per questo merita di essere ricordato. Paolo Bottari"