Da “La Nazione” cronaca Pistoia del 6 gennaio 2012:
“HANNO DORMITO per 67 anni in una buca a quota mille metri, nella Foresta dell'Acquerino, in quella località che prende il nome di Acquifreddula. Durante l'estate un escursionista notò qualcosa e avvisò la Forestale, che ben presto scoprì che là sotto c'era un vero e proprio, antico, arsenale: ben 51 bombe da mortaio tedesche e una granata da fucile tedesca, uno dei più grossi ritrovamenti mai avvenuti. Sono state custodite in silenzio dai Forestali che avevano delimitato l'area con le fettucce in attesa dell'opera degli artificieri, che si è conclusa proprio pochi giorni fa. Negli ultimi tempi si è poi appreso erano stati effettuati dei tagli nei boschi di faggio ed erano state evidenziate numerose buche. E' ciò che resta delle postazioni militari della Linea Gotica, costruita ed utilizzata dai tedeschi nel 1944. E quello che la guerra ha lasciato dietro di sè non sono soltanto tracce sul terreno. Dentro una di queste buche infatti, parzialmente ricoperte da uno strato di terriccio e di foglie secche, le bombe da mortaio, accatestate l'una sull'altra, hanno «dormito» per 67 lunghi anni. Era il settembre del 1944 la Storia racconta quando i soldati tedeschi prepararono questa sorta di «riserva», o «riservetta», di munizioni, per alimentare una vicina postazione da mortaio. Da questa grossa buca, poi ben evidenziata dal recente taglio di bosco, il panorama che guarda verso Pistoia è impressionante: ci si possono immaginare le truppe alleate che tentarono di risalire dalla Valle della Bure e che erano completamente, da quell'altura, sotto il tiro dei tedeschi che ricevettero poi, all'improvviso, l'ordine di «sganciarsi» dalla linea, per ritirarsi più a nord. Quindi non vi fu il tempo per recuperare tutto e le bombe furono abbandonate. Poi, nel dopoguerra, il territorio pistoiese fu bonificato a prezzo di grandi sacrifici, perchè molti furono gli artificieri che rimasero uccisi o gravemente feriti. A distanza di tanti anni è ancora necessaria l'insostituibile opera dell'esercito italiano, come in questo caso. Gli artificieri del II Reggimento Pontieri di Piacenza hanno fatto brillare i vecchi ordigni in quattro differenti sedute. Ogni volta è stata scavata una buca profonda due metri e sono state fatte brillare le bombe. Ogni volta l'area interessata, grazie all'intervento del Corpo Forestale dell'Acquerino, è stata isolata con un cordone di sicurezza: la strada comunale dell'Acquifreddula, e il sentiero «00» del Cai, sono stato chiusi e interdetti a chiunque. I taglialegna sono stati allontanati mentre un'ambulanza della Croce Rossa, con medico a bordo, è rimasta a disposizione per tutta la giornata. lucia agati"
Nessun commento:
Posta un commento