Ci giunge notizia che il sig. Lilio Giannecchini si è rivolto al Museo della Liberazione di Lucca per paventare la donazione di alcuni reperti storici in suo possesso e ottenerne in cambio uno spazio dove poter operare. Tutto questo naturalmente avveniva con il consueto attacco nei confronti di “Pippo” ma con occhio interessato ai reperti del Museo che annovera, tra l’altro, alcuni oggetti significativi appartenuti a Don Aldo Mei di cui ricorrono le celebrazioni. Leggiamo adesso sui maggiori quotidiani locali, tra cui IL TIRRENO, la seguente notizia:
Da “IL TIRRENO” del 03.03.2012
“DIFFIDA a Usarli Attendo la restituzione dei cimeli di don Mei nDenuncio alla stampa ed all'opinione pubblica l'emarginazione subita dal sottoscritto in rapporto alle celebrazioni del centenario della nascita di don Aldo Mei, parroco martire di Fiano, trucidato dalle SS il 4 agosto 1944. Inoltre, intendo informare la popolazione lucchese che attraverso il proprio legale, avvocato Fenili, è stata inoltrata una formale diffida ad utilizzare per cerimonie relative alla celebrazione i cimeli da me depositati presso il Seminario di Lucca. Li ho consegnati personalmente nelle mani di don Rodolfo Rossi, e ne attendo ancora la restituzione affinché si possa compiere la volontà degli eredi di don Aldo Mei, di cui sono esecutore. Lilio Giannecchini”
Auspichiamo pertanto che il Museo della Liberazione usi molta accortezza nel dare spazi a chi li richiede in modo apparentemente disinteressato.
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