venerdì 1 novembre 2019

UNA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI ASSAI MOVIMENTATA




Tutte le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di mettere sul loro sito Internet la modulistica per ogni sezione dei loro uffici. Non esiste pertanto che ancora mi senta ripetere: “vada all’ufficio tal dei tali… In via tal dei tali… lí hanno il modulo che lei deve compilare per…“! Questa infatti è stata la frase che da ieri mi sento ripetere dall’addetta comunale che mi ha contattato dopo l’articolo su Il Tirreno del 31.10.2019 mentre invece sarebbe stata molto meglio una risposta del tipo: “mi scuso per il problema che ha incontrato e rappresentando l’Amministrazione vedrò di fare il possibile per risolverlo in tempi brevi“. In effetti la risoluzione, o meglio, il tentativo della stessa, c’è stato ma con tono molto scocciato e soprattutto cercando di fare il classico “scarica barile“ per quanto riguarda non tanto la luce, ma il problema più grosso, ossia la tomba devastata di mia madre! Ecco allora un rincorrersi di: “Ha sentito l’ingegnere? Sa c’è una crepa…”. Salvo poi il giorno dopo dare indicazioni del tutto diverse. 

Allora, intanto vorrei segnalare all’Amministrazione, se vuole lo farò anche tramite la voce di “accesso civico“, che, in virtù della trasparenza, sul loro sito sono obbligati a indicare il responsabile del procedimento, che trafila occorre fare, da parte dell’utente, qualora si verifichino problemi di danneggiamento alle tombe, luce non funzionante, eccetera. e, soprattutto, anche rendere disponibile il modulo online e prevedere l’invio dello stesso tramite posta elettronica certificata. Questo dice la legge. Meglio sarebbe se addirittura mettessero online anche altri servizi, cosa che noto stanno già cercando di fare ma per adesso siamo solo all’inizio… Comunque l’importante è la modulistica che deve essere immediatamente disponibile perché non si può pensare che una persona, magari anziana, magari disabile, debba fare una trafila immensa, come nel mio caso, passando prima dal cimitero poi andando all’ufficio dall’altra parte della città, poi magari sentirsi dire che si deve rivolger è un altro ufficio ancora e qui via discorrendo fino a dover risalire all’addetto che si occupa della questione, fermo restando che a tutt’oggi l’addetto a quanto pare non si sa ancora chi sia perché chi mi ha contattato non fa altro che puntualizzare come non sia lei che si deve occupare della cosa. Mi viene inoltre sottolineato come il danneggiamento per ben 2 volte della stessa tomba sembrerebbe essere un atto vandalico mirato, che il cimitero è molto grande e preda di atti vandalici frequenti. È una giustificazione questa? Perché allora non provvedere a una maggiore sorveglianza magari con telecamere?

In tutto questo emerge un dato di fatto davvero interessante: a suo tempo, come ho avuto modo di ricordare, la salma di Pippo fu traslata da Lucca a Pistoia su insistenza del Comune di Pistoia con la promessa di un monumento ma che invece si limitò a trovare per lui la sistemazione attuale. In questi casi, solitamente, si tratta la persona come personaggio illustre e la luce eterna è a carico del Comune. Ovviamente non in questo caso perché il familiare in questione è totalmente a carico dei discendenti. Certo, fa molto onore al Comune, magari non la gestione attuale che probabilmente nemmeno sa di questa questione, ma tutte le amministrazioni precedenti che avrebbero dovuto essere particolarmente sensibili a questa tematica… Ma si sa, Pippo era apartitico e di conseguenza, giustamente, è stato lasciato interamente a carico dei discendenti. Certo, su questo si può parlare perché attualmente viene fatta la petizione anche per un altro comandante partigiano la cui salma è stata totalmente ignorata dalle rappresentanze comunali fino ad ora… Resta l’amarezza di constatare come si manchi totalmente di sensibilità: da un lato vi è una persona che ha dato la vita per la patria ma di cui le amministrazioni non si sono sin qui curate, dall’altra vi sono le tombe che vengono lasciate nel degrado più totale rimandando sempre ai discendenti tutta una trafila amministrativa e burocratica che invece si potrebbe agevolmente evitare. 

A corollario di tutta questa vicenda vorrei segnalare che mi è stato anche detto che non avrei dovuto parlare con i giornalisti e non avrei dovuto raccontare niente… Perché questa, vedete è l’attuale democrazia: le cose scomode non vanno dette, vanno tenute nascoste! Questa non è la democrazia per cui ha combattuto Pippo! La mia Patria è differente!




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