Se
gli uomini dell’XI Zona, chi più chi meno, avevano tenuto un diario, poi
puntualmente dato alle stampe, così non è stato per quelli indubbiamente più
importanti: quelli di Pippo. Perché ovviamente sì, Pippo aveva dei diari con
resoconti precisi degli avvenimenti di guerra. Eppure… nessuno li ha visti, o
quasi.
Cominciamo
dall’inizio. I diari, presenti in casa di Pippo nel momento della morte e
contenuti in un cassetto segreto ricavato nell’armadio, entrano in possesso del
padre Fernando e, alla morte di costui, della moglie Matilde. A quel punto, si
parla degli anni ‘70, praticamente non ci fu personaggio ex partigiano o
politico dell’epoca che non chiedesse in modo pressante che i suddetti diari
venissero ceduti affinché la collettività ne potesse usufruire. Alla fine,
Matilde cedette e non appena nacque l’Istituto Storico della Resistenza di
Pistoia, consegnò loro i preziosi diari, senza
nulla pretendere, proprio perché potessero essere letti e divulgati. Li
prese in consegna personalmente Lindano Zanchi, ex braccio destro di Pippo, portandoli
all’Istituto Storico. Forse. Forse, perché da quel momento non abbiamo
notizie certe dei diari, solo voci, piccole tracce, indizi.
Da
un lato, per un certo tempo, iniziano a proliferare tesi di laurea e libri
su Pippo
ma dall’altro nessuno pare abbia mai sentito parlare di questi diari,
sempre più avvolti nel mistero. Circa vent’anni dopo, proprio Lindano mi chiese
se avessi per caso qualche idea su dove rintracciare documenti circa il caso
del Contrammiraglio giapponese e non appena ribatto dicendo “sarà certamente
nei diari…”, Lindano replicò che era il primo punto dove aveva guardato,
proprio a quello scopo i diari erano a casa sua, ma non vi aveva trovato granché.
Alla mia richiesta di farmi avere almeno una fotocopia degli stessi, mi
risponde, vago, che si, potrebbe anche farmela, che avrebbe veduto un po’… poi
silenzio e infine la scomparsa di Lindano e, ovviamente, dei diari.
Che
fine hanno fatto questi diari? Mi giunge voce che li avesse tenuti in
cassaforte un noto uomo politico pistoiese e che il suo archivio sia stato
rilevato da un altro uomo politico pistoiese, a lui legato da solida amicizia.
Dei diari, nessuna traccia più precisa. Segnalo comunque come esistano degli
altri diari, in possesso dell’Istituto Storico di Lucca e in copia a quello di
Firenze, pubblicati negli anni ’50 dall’Istituto Storico Nazionale di Milano a
cura di Campolmi, ma questi non sarebbero i diari originali di cui stiamo
parlando.
Mi
auguro solo che l’Istituto Storico di Pistoia riesca a far valere il suo
diritto di proprietà sui diari originali di Pippo, che dopo 70 anni rimangono
ancora misteriosamente occultati, e possa far luce su questa misteriosa vicenda.